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204 francesco malaguzzi
in certi ducatoni nuovi di Fiorenza, e quello ancora che si vede in monete nuove del Duca di Modena.

Affett.° Servitore

Gio. Antonio Vasso Pietramellara. „


      — (Fuori) " SS.i miei Oss.i li Signori Assunti di Zecca. Bologna1.„


L’Artefice, a cui allude l’Ambasciatore, è probabilmente Giovanni Gualteri che aveva appunto allora eseguito i conii delle monete di Francesco II duca di Modena2. Probabilmente i conii furono eseguiti a Roma da quell’artista e ne abbiamo una conferma nel fatto di non trovar cenno di incisori bolognesi o residenti in Bologna, nelle carte, prima del 12 febbraio 1683, in cui si richiamò a quel posto Pietro Tedesco per tre anni collo stipendio di 250 lire annue, e di nuovo a tutto il 1691, in più volte3.

Nel periodo di Innocenzo XI (1676-1699) la zecca bolognese fu attivissima4 Le coniazioni di grosse somme di monete minute e specialmente muraiole si succedevano le une alle altre. Di Madonnine e mezze Madonnine, (così chiamate dall’imagine della B. V. di S. Luca col Bambino dalle due fascie in croce sul petto) fu coniato una gran quantità nel 1685, cui ne succedettero altre per lungo tempo5.

Una coniazione di venti mila scudi di testoni (coll’effigie del papa e da questi ordinati) fu decretata il 28 febbraio 1683: pesavano carati 49 alla lega

  1. Lettere dell’Ambasciatore agli Assunti di Zecca.
  2. Crespellani, Op. cit., pag. 125.
  3. Partiti, 41, c. 87, r. e 148, e Vol. 43, c. 13, r.
  4. V. i capitoli doc. XXI.
  5. Partiti, 41, c. 45, 63, 85, 130, r., 138, 154, 165, 171, ecc. Era sempre zecchiere Gio. Carlo Gualcheri.