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200 | francesco malaguzzi |
rico di migliorare la macchina dei balzi per semplificare sempre più il lavoro e renderlo adatto alle esigenze nuove1. Il Gualcheri, dietro mercede di lire dodici al mese e l’uno per cento sulle monete d’oro da coniarsi e il due per quelle d’argento, s’impegnò, nel solito contratto, a fabbricare dobloni, doble o scudi d’oro alla lega di denari 21 e 7/8, senza rimedio, in ragione di 55 doble per libbra di Bologna; poi scudi d’argento da lire 4, mezzi scudi da lire 2, lire da 20 bolognini alla lega di oncie 11 per libbra con rimedio di 2 denari per libbra, more solito, al peso di 57 di tali lire per libbra e gli scudi e mezzi scudi in proporzione: quattrini, (se gli si ordinavano) in ragione di 144 per libbra e bagaroni (o mezzi bolognini) in numero di 40 per libbra; con mercede di soldi 7 e denari 8 pei primi e soldi 6 e denari 4 pei secondi, ogni libbra, per ricompensa della fattura, delle spese e del calo2. Contemporaneamente fu nominato maestro incisore dei conii certo Pietro Tedesco, aumentandosi poco dopo il relativo salario da lire 80 a 250 annue3.
Abbiamo avuto cura fin qui, perchè i documenti lo consentivano, di ricordare volta per volta le coniazioni, o almeno le principali, delle varie sorta di monete e le particolarità relative, perchè d’interesse speciale. Ma verso lo scorcio del secolo XVII, avendo il commercio italiano esteso le sue branche dovunque e Bologna, centro di attività industriale e di scambi sempre maggiori, sentendo sempre più il bisogno di provvedersi di grandi quantità sì di monete grosse che divisionali, per evitare il pericolo (per il passato