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18 | g. m. columba |
prese poi il titolo di Frugifera. Il mercato del grano dovea essere ben considerevole1. Ancora sino a non molti anni addietro questa costa d’Africa approvvigionava la Sicilia, negli anni in cui la produzione dell’isola era insufficiente al bisogno. Secondo le migliori probabilità, adunque, queste monete col tipo dell’aratro appartengono alle città della costa africana: e se queste vi appartengono, vi apparterranno di necessità anche quelle il cui tipo è costituito dal guerriero combattente.
Quanto all’ordine cronologico, il Mayr pensa che le monete più antiche di Melita sian quelle con leggenda fenicia, ma che anche quelle con leggenda greca venissero coniate ben presto e per un certo tempo fossero coniate ed avessero corso in commercio contemporaneamente alle prime. E ciò può essere spiegato senza difficoltà, tenuto conto delle condizioni etnografiche dell’isola in cui, accanto all’originario elemento semitico, venne a trovarsi un elemento ellenico od ellenizzato, il quale andò acquistando importanza sempre maggiore. A me sembra che le ragioni di questa distinzione non esistano ne sulle monete né altrove. Nulla vieta di pensare che Melita abbia coniate insieme le une e le altre sin dal tempo in cui acquistò il dritto di monetazione. Questo si ammetterà tanto più facilmente se si considera che le colonie fenicie di Sicilia come Motye, Panormo, Solunto, quantunque sottoposte alla sovranità cartaginese, batterono sin da principio monete con leggenda punica e monete con leggenda greca; che anzi nelle monete di Panormo si trova più di frequente la seconda che la prima. La leggenda in questo caso è
- ↑ Cfr. il Bellum Africum 36, 2: Legati ex oppido Thysdrae in quod tritici, modium milia CCC comportata fuerant a negotiatoribus Italicis oratoribusque, etc.