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192 francesco malaguzzi
che per il rovescio vi si ponga una Felsina armata di corazzine e celata o elmetto con le lettere Bononia docet.

" Per il Bianco si ponga da un lato il S. Petronio col raggio e con la Bologna sotto e con lettere S. Petronius Bonon, et per il rovescio un Leone rampante con lettere Bononia Mater studiorum.

" Per il Carlino si faccia la S.ª Madonna di S. Lucca da una parte con lettere.... (sic); et una targa con l’arma della città dell’altra parte et lettere Bononia docet.

" Per il mezo Carlino si ponga un mezo S. Petronio, da una banda con lettere S. Petronius, et per rovescio lettere nel mezo d’una ghirlanda, con uno scudetto, la Croce dell’Arme della Città (et) Bononia docet1.

Gli Assunti di Zecca non sospettavano certo la tempesta che avrebbero condotta sulla città, dopo un tal ordine. La battitura era già da qualche tempo attivata quando il legato pensò bene di mandare a Roma alcuni esemplari delle nuove monete perchè fossero mostrati al papa2. Questi, osservato che non vi si era posto nessun segno della sua sovrana autorità e saputo che non si era osservato il peso di Roma "con straordinaria alteratione et con parole di molta indignatione„ mostrò il suo risentimento all’Ambasciatore bolognese Silvio Albergati. Questi " rispondendo con ogni debita riverenza „ ebbe un bel scusarsi e far considerare a Paolo V che non lo si era fatto che per mostrare che le monete erano e dovevano restare in Bologna e perchè non si confondessero coi testoni romani. A nulla valsero le repliche dell’Albergati e l’intercessione del Cardinal Serra: il papa ordinò subito che si facesse sospendere la coniazione3). Nei giorni successivi l’ambasciatore cercò pla-

  1. Istrumenti e scritture.
  2. Partiti, 31, c. 95, r.
  3. Istrumenti e scritture. Fascio di lettere dal 1615, 8 agosto al 12 settembre dello stesso anno, sotto la prima data.