Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
148 | bibliografia |
questione importante, ossia del mezzo ambrosino d’oro, finora generalmente attribuito alla Seconda Repubblica Milanese (1447-50), e che egli vuole restituito alla I Repubblica. Le ragioni alle quali l’A. appoggia la sua asserzione, e che a me pure sembrano di gran peso, sono:
I. La leggenda MEDIOLANVM, in luogo di COMVNITAS MEDIOLANI, come si legge su tutte le monete della seconda repubblica.
II. I caratteri della leggenda, i quali non possono, secondo la paleografia, essere posteriori alla prima metà del secolo XIV.
III. Il fatto di due tesoretti composti interamente di monete che non oltrepassavano l’epoca di Giovanni Visconti (1349-54), e nei quali si trovavano esemplari del mezzo ambrosino.
A queste ragioni io non ho alcuna difficoltà ad associarmi. Ero tanto convinto del granchio preso da tutti gli scrittori, compreso lo scrivente1, che, basandomi sul solo argomento della paleografia, già da tempo, nel mio medagliere, avevo collocato il mezzo ambrosino fra le monete della I Repubblica Milanese; e ora ritengo che, in avvenire, in seguito alla pubblicazione dell’Ambrosoli, tutti i raccoglitori di monete milanesi vorranno fare altrettanto.
Venuto a queste conclusioni, l’A. si propone un altro assunto, quello cioè di dimostrare come il famoso ambrosino d’oro della I Repubblica non sia altro che questa moneta di cui abbiamo testé parlato, e che è considerata generalmente per un mezzo ambrosino. Troppo lungo sarebbe l’entrare negli argomenti citati dall’A. a corredo del suo ragionamento, argomenti per certo molto validi e suffragati da eccellenti scrittori, quali il Mulazzani. La nostra moneta sarebbe dunque un vero ambrosino d’oro, ossia un mezzo fiorino d’oro, o, come suggerisce il comune amico cav. Giuseppe Gavazzi, un fiorino di terzuoli, essendo noto che accanto alla lira imperiale vi era la lira di terzaroli o di terzuoli, che valeva la metà esatta di quella, ossia 10 soldi imperiali.