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146 | bibliografia |
mantenere il suo credito un po’ scaduto per la decadenza della sua monetazione, con l’emettere monete di peso giusto. La riapparizione dell’area incusa è da considerarsi come un ritorno all’antico, ossia come un’intenzione deliberata di restaurare il credito. Non altrimenti ci potremmo spiegare quest’anomalia nella sua serie monetale.
Sarebbe inopportuno richiamare l’attenzione degli stu- diosi sulla importanza del Catalogne of greek coins in the British Miiseum, una delle più notevoli pubblicazioni numi- smatiche di questo secolo: è noto oramai quanto sia esso utile agli studi archeologici. E merito dei vecchi numismatici del secolo passato e della prima metà del nostro l’aver de- scritto ed ordinato alla meglio la immensa congerie di nummi raccolti nelle pubbliche e private collezioni d’Europa, e siamo lieti che in quest’opera gl’Italiani abbiano contribuito per la massima parte con i lavori del Sestini, del Cavedoni, del Garrucci e di altri; ma è merito dei dotti moderni, quali l’Imhoof-Blumer, l’Head, il Mommsen, ecc., l’aver riordinato con rigore scientifico quel grande materiale dai nostri padri raccolto.
E. Cabrici.
Nella splendida pubblicazione Ambrosiana1 uscita sulla fine del passato anno 1897, troviamo un interessantissimo studio di numismatica dal titolo: L’ambrosino d’oro, del nostro egregio amico e collega, il cav. dott. Solone Ambrosoli, sul quale vogliamo spendere qualche parola.
L’articolo ha due parti ben distinte. Nella prima il ch. Autore tratta del famoso ambrosino d’oro della I Repubblica Milanese, di cui, com’è noto, si conoscono oggi tre soli esemplari. L’A. confessa d’aver sempre nutrito invincibili
- ↑ Ambrosiana. — Scritti vari pubblicati nel XV Centenario dalla morte di S. Ambrogio, con introduzione di Andrea C. Cardinale Ferrari Arcivescovo di Milano. — Milano, Tip. ed. L. F. Cogliati, 1897, in-4 (con illustrazioni).