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più interessanti. A questo volume, che noi pigliamo in esame, è premessa un’introduzione di cviii pagine, nella quale passando a rassegna in ordine alfabetico tutte le città della Caria propriamente detta e delle isole adiacenti, rappresentate nella grande collezione del British Museum, di ciascuna si ricorda la posizione geografica, la durata della coniazione, il sistema monetale con le sue vicende, l’importanza artistica dei tipi e il loro significato; tutto ciò sulla base di una completa e precisa conoscenza della storia civile e politica di quella regione. In un lavoro generale sulle monete della Caria, che non fosse un catalogo, vi sarebbe poco da aggiungere a questo libro dell’Head, Par che tale sia stato lo scopo dell’A., di fare cioè non un vero e proprio catalogo, ma un trattato delle monete della Caria, per quanto l’indole del libro gli consentisse: i frequenti richiami a mo- nete di altre collezioni e la- tav, xlv composta esclusivamente di queste (tranne il n, 7) rivelano abbastanza l’intenzione dell’A.
Al volume è premessa una carta geografica della Caria, secondo l’atlante del Kiepert (Forma Orbis antiqui tav. ix) con qualche leggera modificazione del sito di talune città (Caryanda, Telmessus e Chalcetor) fatta sui risultati di una recente esplorazione del Myres. È cosa degna di nota che con un argomento tratto dalla numismatica stessa l’Head arrivi quasi a dirimere il dubbio che esisteva circa la vera posizione della città di Astyra. Il Borrel, dando una falsa interpretazione ad un passo di Stefano Bizantino, vorrebbe segnare questa città nell’isola di Rhodus; il Leake invece nella penisola che sta di fronte a Rhodus. L’Head sostenendo quest’ultima opinione la rafforza, anzi le dà tutte le apparenze di vera, osservando che, se Astyra fosse stata nell’isola di Rhodus, avrebbe dovuto smettere la coniazione delle sue monete insieme con le altre città di Lindus, Jalysus e Camirus, quando fu fondata la città di Rhodus (Introd. pag. xxxix). Ma la sua zecca funziona anche dopo il 408; dunque è quasi certo che questa città sorse sulla penisoletta di rincontro.
Fra le monete più antiche della Caria si annovera uno statere di Cnidus con la testa arcaica di Venere che egli crede sia "the earliest representation of the human head