Pagina:Rivista italiana di numismatica 1898.djvu/141


bibliografia 139

Il dibattito si sarebbe certamente prolungato per molto tempo e non avrebbe forse avuto una soluzione definitiva, se il sig. J. Guiffrey non avesse invocato un documento contemporaneo, che dava ragione al valente conservatore del Museo di Berlino in modo decisivo ed inconfutabile. Nella Rivista numismatica francese del 1890 da prima, ed in modo più preciso in quella del 18911, il sig. Guiffrey dimostra che in un catalogo compilato nel 1401, e cioè prima della occupazione definitiva di Padova per parte dei Veneziani, in cui sono elencate le antichità possedute da Giovanni Duca di Berry fratello di Carlo V re di Francia, rinomato cultore delle arti e raccoglitore di oggetti preziosi per il lavoro e per l’antichità, si trova una medaglia di piombo descritta in questo modo: item une empraincte de plomb où est le visaige de Francois de Carrare en une coste, et en l’autre la marque de Pade, parole che, se non chiariscono perfettamente di quale dei due Franceschi si tratti, mostrano però senza tema d’errore che la medaglia descritta è una delle due sulle quali verte la discussione. Il più strano della faccenda si è che tale notizia si trova alla rubrica Médaille sul Glossaire des émaux, opera stampata nel 1853, e cioè 15 anni prima della pubblicazione del Friedlander.

Il sig. de Schlosser, dopo di avere informato il suo lettore del parere dei diversi storici e critici d’arte e delle vicissitudini che ebbero durante un secolo tali opinioni, studia con analisi fine ed accurata la origine artistica ed il pensiero che informa questi piccoli monumenti, i quali hanno tanto interesse per la storia dell’arte e del rinascimento, specialmente dopo che, sicuri della loro età e della loro genuinità, possiamo ricavare osservazioni e raffronti precisamente in ciò che prima era argomento di discussione e di dubbio. Mentre infatti il rovescio conserva la fisonomia prettamente medioevale, le teste del diritto potrebbero essere disegnate cinquanta anni più tardi, perchè mostrano chiaramente la conoscenza e lo studio delle monete romane. La testa del Novello ricorda un gran bronzo di Vitellio, come

  1. F. Guiffrey, Les médailles des Carrara Seigneurs de Padoue exécutées vers 1390. — Revue numismatique, III serie, tome IX. Paris, 1891.