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120 | giuseppe ruggero |
schek, che la cita all’anno 1890 nella sua Bibliografia Bernardina1.
Non sarà inutile un breve cenno storico relativo al fatto dell’avere i Genovesi improntato questo Santo sopra una loro moneta, ed intorno alla leggenda del rovescio.
L’Abbate di Chiaravalle ha rappresentato una parte importante nella nostra storia, essendosi sempre adoperato per la cessazione della guerra coi Pisani. Fino dal 11182, i Genovesi l’aveano eletto Vescovo, ma il Papa non volle ratificar l’elezione, allegando che l’opera dell’Abbate era tanto necessaria allo stato universale di tutta la Chiesa, da non doversi limitare in favore di una sola diocesi. Nel 1130 in occasione del passaggio a Genova di Papa Innocenzo II, si otteneva una prima tregua con Pisa. Nel 1132, al suo ritorno di Francia, Bernardo dimorava per qualche tempo in Genova per favorire il proprio disegno, e vi destava tale entusiasmo colle sue predicazioni, che i Genovesi lo videro a malincuore dipartirsi da loro. Un anno dopo, l’Abbate otteneva finalmente lo scopo desiderato ossia la stipulazione della pace Pisana, e poco dopo egli dettava quella lunga lettera, dalla quale son tratte le affettuose parole improntate sulla presente moneta. Eccone, per chi non la conoscesse, il principio fino alla frase citata.
" Januensibus suis consulibus cum consiliariis et civibus universis, Bernardus Abbas dictus de Claravalle pacem et salutem et vitam aeternam.
Quod adventus noster ad vos anno praeterito non fuerit ociosus: Ecclesia paulo post in sua necessitate probavit, a