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annotazioni numismatiche italiane | 115 |
mente1. È un foglio sciolto che in origine era cucito con altri ora mancanti. Lo scritto occupa tutta la prima pagina più tre righe della seconda: le altre due pagine in bianco. È mancante di intestazione, di data e di firma. Carattere sincrono a quelli dei documenti con i quali si trova, cioè verso la metà del secolo. È dunque una copia tratta da un documento di quell’epoca, ma della sola parte che riguardava la zecca. Qual sarà mai il documento originale? Con tutta probabilità, una lettera del rappresentante il Granduca presso la S. Sede, che col tempo e con accurate ricerche sarà forse possibile rintracciare.
Questo frammento ci apprende, come avessero acquistato favore in Levante i talleri degli eretici di Amsterdam, tanto che gli stessi Olandesi ne avevano per i primi alterato la bontà2. Ci fa sapere che un Principe itahano aveva chiesto se fosse lecito falsar quella moneta, e farla imbarcare in Ancona, pagando un tanto per cento al Papa. Infine, ci presenta un curiosissimo esempio della morale di quel tempo, che insegnava a metter d’accordo la coscienza e la fede coll’interesse, massime trattandosi di cani turchi e di protestanti non meno nemici nostri di quelli. Con ciò non intendo dire che la morale d’oggi sia migliore di quella d’allora. Pare che lo scopo dello scrivente
- ↑ Colgo volentieri l’occasione di segnalare la gentile sollecitudine nell’assecondare le mie ricerche;, del Cav. Iodoco Del-Badia e dell’Archivista Sig. Catenacci.
- ↑ Credo piuttosto, che visto il favore acquistato, ne avranno rialzata la valuta bensì, ma senza alterarne il titolo, come fecero poi i contraffattori non Eretici. Il titolo legale era già abbastanza basso, non dovendo passare i 750 mil.; e colla tolleranza, poteva ridursi anche a 744,8. Infatti l’A. del documento dice che facevano il tallero di sei giuli; ora, il giulio Toscano di quell’epoca avea gr. 2,84 circa di fine, ed il tallero Olandese col peso di gr. 27,684 che poteva ridursi colla tolleranza a 27,300, col titolo indicato, ci dà un fino di circa 7 giuli toscani. Non resterebbe quindi che una differenza della settima parte, piccola cosa, avuto riguardo che lo scrittore buon cattolico e nemico degli Eretici, avea interesse ad esagerare.