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la zecca di bologna | 99 |
della Romagna meno quella di Bologna1. Infatti poco dopo arrivavano da Roma i capitoli di quella zecca2. I bolognesi chiedevano di nuovo al papa che le nuove monete d’argento, i gregorii o, come meglio si chiamavano, i paoli si potessero spendere nello stato pontificio e il papa, al solito, si rimetteva alla decisione della Camera Apostolica3. Essendosi coniati oltre i paoli, anche mezzi paoli e testoni, si chiedeva all’Ambasciatore se potevano aver corso nello Stato intero e se ne riceveva la seguente risposta:
- " Ill.i Signori,
° Il sig. Com.° della Camera, quale ho trovato molto amorevole sempre et desideroso di fare servigio a cotesta città et magistrato, mi ha detto, che sendosi longamente discorso se li Paoli, mezzi Paoli et Testoni di codesta città ma del valore però di questi Romani, si dovessero accettare et spendere qua et per il resto del stato Ecclesiastico, dopo molte consulte egli ha operato che si possano spendere et con farne parola con N. S. ogni volta però, che in essi ci sia tanto di fino, quanto è in simili monete Romane, battendosi però alla nostra solita, et consueta lega. Però se costì si vorranno battere simili monete con tanto di fino per cento, quanto è la Romana, saranno accettate; ma quando però se ne volesse battere con manco di fino di quello che sono le Romane, non solo non saranno accettate, ma si bandiranno, si come si faranno quelle di tutto il Stato Ecclesiastico. Per il che ne ho voluto dare ad esso questo ragguaglio acciò avisano la loro resolutione, per farla poi sapere al detto signor Commissario, che lo desidera et le bascio le mani.
Di Roma, li xviij giugno del lxxv.
Di VV. SS. Ill.i affetionatissimo S.r
F. C. Ghisilieri„4.