Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/91


miscellanea numismatica 87



III.


DI UN PICCOLO RIPOSTIGLIO DI MONETE.


Rimasto abbandonato un pegno al Monte di Pietà di Treviso, era venduto all’asta come di uso. Ebbi conoscenza dell’acquisto tardi, ma ancora in tempo per trarne qualche utile deduzione.

Dal modo ond’era composta quella partitella di monete, m’accorsi subito ch’essa doveva provenire da un ripostiglio, e giudicai che lo stesso scopritore, forse per tema di essere chiamato a darne ragione, l’avesse depositata al Monte.

L’aspetto generale di quelle monete, era tale da far credere che il nascondiglio dì esse possa essere stato il muro di qualche vecchio edifizio. Non sono trascorsi molti anni dacché, lavorandosi in quella città intorno a certe opere del Sile, si rinvenne nel suo letto grande numero di soldini veneti della seconda metà del secolo decimo quarto, ch’erano tutti fortemente anneriti dalla ossidazione. Le attuali monete invece erano lampanti ed in parte ricoperte di un fino polviscolo biancastro, e la generale ottima conservazione di esse dimostrava che poco tempo avessero circolato.

Quanto al numero delle monete di quel tesoretto, non posso indicarlo che per approssimazione, per le specie ch’erano più numerose, laddove, per quelle che si rinvennero uniche od in pochi esemplari, posso dichiarare esatta la nota che segue.

Ecco di quale monete era composto il tesoretto:


monete venete.
esemplari
       Grosso di Jacopo Tiepolo 1
       Grosso di Andrea Contarini 2
       Grosso di Antonio Venier, circa 40
       Soldino dello stesso, circa 30
       Grosso di Michele Steno, circa 110