Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/87


miscellanea numismatica 83



II.


GLI ZECCHINI DI STAMPO VENETO

DELLA ZECCA DI TRÉVOUX.


L’Italia è in debito di riconoscenza coll’illustre signor Arnoldo Morel-Fatio, il quale, preso d’amore pei monumenti delle sue zecche, ne va mano mano molti illustrando in dotte ed interessanti memorie. Non meno fortunato nello scoprire cose peregrine che solerte a renderle di pubblica ragione, egli addita vie nuove allo studioso delle antiche monete, e rivela agli italiani quale vasto campo di fruttuose ricerche, per la massima parte ancora negletto, abbiano essi nella propria numismatica. Desideriamo che il suo esempio sia nuovo eccitamento ai valenti cultori di questa scienza, e che lo studio delle zecche e delle monete d’Italia, alquanto negletto in confronto di quello ch’era nello scorso secolo, possa riprendere nuovo slancio sotto più fehci costellazioni, e la illustrazione di tutte le zecche itahane non resti troppo più a lungo un pio desiderio. Molto è vero resta ancora a fare, perchè di molte zecche non s’hanno che parziali ed incomplete illustrazioni, di molte altre è noto ai più appena il nome; ma la buona volontà ed il concorde operare non possono mancare di produrre anche in ciò i migliori effetti. Se i valenti cultori di questo importante ramo di scibile trovassero modo di far concorrere ad un medesimo fine le loro fatiche, uscendo dallo sterile isolamento, comunicandosi reciprocamente i risultati delle proprie osservazioni, instituendo una associazione regolata, attiva e concorde pel completamento di un corpo di scienza delle monete d’Italia del Medio Evo e moderne, il bel paese non tarderebbe di additare un nuovo monumento meritevole di tutta l’ammirazione.

Ben debole è la nostra voce, ma talvolta un sassolino dà impulso alla valanga: quello che non è possibile a noi,