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miscellanea numismatica 73

Gian Galeazzo, che a lui donavala per testamento unitamente a Pisa, e venuti alle mani Guelfi e Ghibellini, dopo atroci vicendevoli rappresaglie, rimasero i primi vincitori, e per tal modo fu aperto il varco al dominio dei Benzoni, non altamente che avvenne a Brescia, a Como, a Cremona, a Lodi, a Bergamo ed in Parma, dove, da mezzo allo scompiglio delle lotte intestine, sorsero tirannelli di essa Pandolfo Malatesta, Franchino Rusca, Ugo Cavalcabò, Giovanni da Vignate, Francesco Scardi ed i Rossi.

Nell’anno 1403 il popolo di Crema abdicò la millantata sovranità, conferendola ai fratelli Paolo e Bartolomeo Benzoni. Tale signoria fu da molti scrittori qualificata usurpazione, e con ragione, che non era il generale suffragio dei cittadini cremaschi, ma la fazione guelfa capitanata dallo stesso Paolo, che diede ad essi il dominio; onde il Racchetti non esitò di asserire che i fratelli Benzoni prima si arrogarono il dominio di Crema, poi si fecero proclamare signori da una adunanza di cittadini, nella quale sindaci e consiglieri erano già istrutti di quanto dovevano fare1. E lo Sforza-Benvenuti aderisce a tale opinione: " perchè la storia di tutti i popoli insegna essere vecchia astuzia dei potentati adombrare colle forme della legalità le loro soperchierie „2. Noi, contemporanei di qualche grandioso fatto analogo, non ci opporremo a così vera sentenza.

Poco durò la signoria dei due fratelli Benzoni, perchè, colpiti dalla pestilenza che nell’anno 1405 desolò il suolo cremasco, morirono entrambi nel castello d’Ombriano dove eransi ritirati.

Nell’istromento d’investitura dell’anno 1403, era stato stabilito che a Paolo e Bartolomeo dovessero succedere i figliuoli nel dominio di Crema; disposizione che venne confermata col testamento di Paolo a favore dell’unico suo Rizzardo, e con quello di Bartolomeo a pro dei proprii, Daniele, Greppo e Trippino, ancora fanciulli. Come avvenne or dunque che nello stesso anno in cui morirono Paolo e Bartolomeo,

  1. Racchetti, Annotazioni al libro III della Storia d’Alemanio Fino. Tomo I, pag. 175.
  2. Sforza-Benvenuti, Storia di Crema. Tomo I, pag. 205.