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cernente alla buia notte della signoria spagnolesca. Riassunse infine a grandi tratti l’opera della benemerita Società da lui presieduta, e concluse eloquentemente:

Milano si ingolfa sempre più nelle industrie, nei commerci, nei grandi affari; ma non dovrebbe trascurare ciò che eleva lo spirito umano e rende veramente duraturo e fecondo il progresso.

Venuta la volta della Società Numismatica, uno dei Vicepresidenti, il Cav. Francesco Gnecchi, prese così la parola:

Maestà, Altezza Reale,

Quando il giorno ii aprile 1892 quella Società Numismatica, che da lungo tempo era nel desiderio degli studiosi italiani, venne finalmente costituita, in testa ai nomi dei promotori già figurava l’augusto nome di V. A. R.

La Società, per quanto ristretta di numero, come sono per natura tutte le Società scientifiche dedicate all’investigazione del passato, percorse però la sua via con coraggio e con dignità e s’acquistò onorevolmente il suo posto fra le consorelle dell’estero, talché, dopo cinque anni d’esistenza si fece ardita di offrire a V. A. R. la Presidenza onoraria, e fu assai fiera di vederla graziosamente accettata.

Era vivissimo desiderio dei soci di accogliere una volta almeno nella propria sede il loro Presidente onorario, ed oggi essi ascrivono a vera fortuna l’occasione che tanto opportunamente si presenta. — Sede più propria e più degna non si poteva immaginare per la nostra Società in Milano, che questa nell’antico Castello Sforzesco dalle cui mura spirano tante memorie in parte gloriose, in parte pur troppo dolorose, ma che pure tutte si collegano alla storia della città nostra e dell’Italia intera; memorie che noi veneriamo e studiamo compendiate ed eternate nella splendida serie delle monete coniate nella zecca milanese, una delle più varie e delle più ricche dell’Italia nostra.

Di questi locali che il Municipio di Milano liberalmente ci offerse, non è peranco compiuto il restauro, nessuna adunanza vi ebbe luogo finora; pochi fra i nostri soci appena li hanno veduti, parecchi vi entrano oggi per la prima volta.

Nessun miglior augurio era lecito desiderare per la nostra Società, che l’inaugurazione fattane oggi da V. A. R., nella quale si compenetrano due personalità, quali nessuna delle società consorelle nel suo presidente onorario può vantare, quella del Principe Ereditario e quella dell’appassionato raccoglitore e del competentissimo cultore della numismatica.

E io sono felice — nell’assenza del nostro Presidente Conte Papadopoli — di ringraziare a nome di tutti i soci V. A. R. d’avere inaugurata la nostra nuova sede, l’Augusta Principessa d’averla