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annotazioni numismatiche italiane | 501 |
usato nella monetazione Urbinate. Confrontando il pezzo con i quattrini di quell’epoca, e specialmente con quelli di Lorenzo de’ Medici coniati subito dopo, troviamo dal calcolo approssimativo del peso e della lega delle due monete, che l.’una è doppia dell’altra, e che il nostro mezzo quattrino corrisponde al picciolo.
Nella speranza di qualche nuovo esemplare che tolga il dubbio circa la terza lettera, purché il difetto non esista nel conio, ne aspetteremo la soluzione definitiva della questione tra le due ipotesi che ci tengono incerti. Meglio ancora, se prima d’allora altri più competenti in materia, ne troverà una migliore.
CORREGGIO?
Questa monetina non è inedita a rigor di termini, avendone il Kunz fino dal 1869 constatata l’esistenza nella nota a pag. 111 del volume II del Periodico dello Strozzi. Al n. 8 tav. V dello stesso volume, egli pubblicava il disegno di una consimile, che in luogo dell’intero nome del Santo ha l’abbreviazione di SANCTVS · ANT, la quale si presta a doppia interpretazione. Ed è per questo che nella nota citata, egli rilevava come venisse spesso attribuito a Piacenza quel quattrino, fatto ad imitazione di taluni dell’Imperatore Carlo V per Milano, perchè nel Santo si voleva raffigurare S. Antonino sebbene sotto parvenze che non gli corrispondono. E, notata