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Dopo che il Viani1 ebbe con singolare erudizione narrato le imprese dei Cibo signori di Massa, e descrittene, ed illustrate ampiamente le monete, sembrava essere questa materia esaurita, e chiuso il campo a nuove scoperte. Ma neppure qui va fallito il motto, omai proverbiale, della inesauribilità dei tesori numismatici, e tocca a me in sorte, segnalare una moneta sconosciuta fin qui, almeno che io sappia, prodotta dalla zecca di Massa Lunigiana.
Questa è venuta alla luce insieme a un ristretto, ma prezioso ripostiglio, in una località di Francia, che non si è potuto accertare, con pochi altri scudi e ducati di Avignone, Genova, Milano, Mantova e Savoja, della fine del secolo XVI e del principio del seguente, tutti abbastanza rari. Ora fa parte dell’importante collezione di monete italiane raccolte con molta cura da S. A. R. il Principe di Napoli, della quale più volte si ebbe ad occupare questa Rivista.
Come si vede dall’impronta, è questo un ducutone o piastra, come allora veniva chiamata, del tempo in