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la zecca di bologna | 473 |
descritti e dall’altro il solito leone rampante colla bandiera e intorno la parola docet con due circoli all’ingiro e la granatura. La lega era la stessa dei bolognini e ne andavano " a lunza de pexo al più setanta oto de numero e non più ma si . . . . . (sic) e a la libra novecento trentasej mezanj de numero. „
I piccoli avevano le stesse impronte di quelli della battitura del 1463 " a la lega de una onza e denari dodexe de argento fino per libra de peso e unza diexe di dodexe di ramo senza remedio alcuno zoe che tiegna almeno unza una e mezo de argento fino per libra di pexo. „ Ne andavano alla libbra L. 4, s. 6.
I quattrini avevano pure le stesse impronte di quelli antichi " a la liga de unza una d. vinte per libra de argento fino zoe unza una e cinque sextj de argento fino per libra de peso e unze diexe e de. quatro de ramo. „ Ne andavano alla libbra L. 4, s. 19 1/2 al più1.
Di tali monete non rimangono nelle principali collezioni quelle con impronte nuove, allora progettate: le altre sono comuni a quelle della coniazione del 1463. Per questo ci pare che il nostro sospetto che la coniazione progettata nel 1476 non abbia avuto luogo o almeno interamente, non manchi di fondamento. Ne le notizie che stanno tra questa data e il 1489, epoca di nuova coniazione, accennano affatto alle nuove monete. Certo è invece che si continuava a stampare moneta bassa pei bisogni continui del commercio, perchè un ordine del 24 dicembre 1479 stabiliva che si distruggessero i quattrini ultimamente sortiti di zecca, perchè mal eseguiti e si rifacessero2. Sappiamo inoltre che in quegli anni in Bologna correva molta moneta ferrarese3.