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466 | francesco malaguzzi |
dai dazieri, e dai gabellieri coll’aggio di 20 denari per libbra d’argento1.
Il Canonici però non si attenne sempre alle condizioni stabilite. Nel giugno dello stesso anno, appena incominciata la battitura, gli assaggiatori riferivano che 83 libbre di denari piccoli erano stati trovati calanti, perchè alla lega di un’oncia e soli denari 19 e 3|4. Per quella volta si permise che le monete sortissero ugualmente di zecca, nonostante ciò che era prescritto, ma si condannò il maestro di zecca a pagare 40 soldi alla fabbrica di S. Petronio2.
Questa coniazione dunque è uguale a quella del successivo 1464 e perciò abbiamo voluto intrattenerci nei particolari del contratto. Quanto ai prodotti delle due battiture, il lettore ne troverà le descrizioni in seguito.
Sante Bentivoglio moriva il 1° ottobre 1463 e veniva eletto a suo successore Giovanni II, figlio di Annibale, che prese il titolo di Gonfaloniere di Giustizia, massima carica dello Stato3. Solo in seguito Paolo II lo nominò presidente a vita dei Riformatori, (nei quali fin dal 1447, pe’ famosi capitoli di Nicolò V era stata trasfusa tutta l’autorità del governo bolognese, e il loro numero fu portato a 21, pur essi a vita, e divisi in due sezioni che governavano alternativamente per 6 mesi).
Il periodo di Giovanni II, gran mecenate e che non trascurava occasione per atteggiarsi a padre della patria, (sull’esempio dei signori della vicina Ferrara, dalla quale chiamò artisti a schiere per far rifiorire in Bologna l’arte e specialmente la pittura, sulla quale sorse presto gigante Francesco Francia) è