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la zecca di bologna 441

di quella città, fin dal 1180 venivan stretti patti giurati fra il Comune di Lucca ed i Bolognesi: questi si sarebbero obbligati a spendere nei loro commerci la moneta lucchese, tanto nella città di Bologna che nel suo territorio1.

La prima moneta coniata a Bologna fu dunque detta denaro bolognese: la prima denominazione fu scelta in omaggio al privilegio imperiale. È noto che appunto le monete imperiali chiamavansi denari. Solo in seguito, come vedremo, quella moneta bolognese prese il nome di bolognino e l’esempio fu seguito dalle altre città, dopo che fu tolta l’uniformità dei denari, che era stata introdotta da Carlo Magno.

Il denaro bolognese di cui rimangono numerosi esemplari, è una piccola moneta di lega, secondo l’uso di quei tempi2, portante da un lato il nome dell’imperatore concedente il privilegio HENRICVS e nel campo le lettere I · P · R · T · (imperator) in croce: dall’altro lato il motto BO · NO · NI · e nel mezzo A. Questo tipo, con leggere varianti di punti e crocette, rimase sulle monete di Bologna fino al tempo dei Pepoli: non è facile distinguere le più antiche dalle susseguenti, anche per mancanza di documenti che ci indichino il loro peso legale e la lega stabilita. Però, per induzioni molto attendibili essendoci noto il titolo e il peso della moneta bolognese del 1205 par cosa molto verosimile che quel titolo e quel peso, (come dimostrò il prof. Salvioni nel suo scritto veramente magistrale già citato) fossero gli stessi della moneta del 1191. È infatti inverosimile (e ciò è confermato da un documento) che si mutasse a così

  1. Muratori, Annales Ptolomaei Lucensis nei Rerum it. script., t. XI, col. 1272.
  2. V. descrizione di queste come delle monete che verremo ricordando, in Appendice.