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410 | francesco gnecchi |
curo di tagliare i fogli.... E scommetterei che ella pure non avrà potuto evitare qualche imposta sociale di questo genere. Ma, venendo ai lettori, sono ben pochi, fra questi, quelli che leggono tutto in confronto di quelli che si limitano a leggerne una piccola parte. La nostra scienza si divide in molti rami, ognuno dei quali forma una specialità.
2.° E quello del resto che avviene di ogni scienza a un certo punto del suo sviluppo. Fatta l’impostatura generale dell’edificio, bisogna scendere al compimento dei particolari; e all’architetto che ha ideato le linee generah succedono i diversi artisti che ne compiono le diverse parti.
1.° E come un artista non bada che alla sua partita, non occupandosi del rimanente, così avviene degli specialisti della scienza.
2.° Non tutti però sono specialisti.
1° Lo sono quasi tutti o diciamo addirittura tutti, chi per elezione e chi per forza. In Italia forse più che altrove; ma anche in tutti gli altri paesi, il maggior contingente degli scrittori di numismatica non è portato da persone che di essa si occupino ex professo o che siano ufficialmente titolate, ma da quelli che della numismatica fanno una occupazione aggradevole la quale viene in seconda linea, dopo gli affari, dopo l’amministrazione dei proprii beni o dopo l’adempimento di un’altra professione qualunque. A nessuna altra scienza forse il dilettantismo — preso nel buon senso della parola — porta un contributo così copioso. Gli studiosi quindi non possono dedicarvi che una porzione più o meno larga del proprio tempo e della propria intelligenza; e se vogliono riuscire a dire qualche cosa che valga la pena d’essere detta, non vi possono arrivare che dedicandosi ad una specialità.
2.° Restano però i direttori dei Musei, che non possiamo mettere in questo numero.
1.° Le persone ufficialmente titolate e per cui la numismatica è l’occupazione unica o principalissima, non sono che pochissime in tutti i paesi: una sola o forse due in Italia, dove il direttore d’un gabinetto numismatico è talvolta un bibliotecario e bene spesso un archeologo, il quale deve necessariamente occuparsi di lapidi e di scolture antiche, di