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408 francesco gnecchi

spesso in antiche opere che parlano appunto di monete romane o antiche in genere.

2.° Gli italiani si sono poi corretti di questa inesattezza, che invece è restata nella lingua francese, la quale, pure possedendo la parola monnaie, usa assai più volontieri l’altra médaille, per esprimere la moneta antica.

1.° Il che prova come, quando si adotta una parola d’altra lingua, generalmente la si adotta a sproposito. In progresso di tempo l’uso delle medaglie venne generalizzandosi, di mano in mano che le monete si facevano meno commemorative; e nulla di più naturale che siano così largamente ammesse nell’uso oggidì che la commemorazione fu completamente abbandonata nelle nostre monete. E vero che anche oggi non manca qualche esempio di monete-medaglie, come gli scudi dei tiri federali svizzeri, e altri pezzi occasionali per matrimonii principeschi, giubilei o simili avvenimenti; ma ciò non toglie nulla a quanto s’è detto. La moneta può avere talvolta carattere commemorativo, restando sempre nel più rigoroso campo numismatico; mentre al contrario la medaglia n’è sempre assolutamente estranea. Arrivando dunque finalmente a formulare una definizione della medaglia, e attenendomi piuttosto alla logica e all’uso che alla stretta precisione — perchè è troppo difficile precisare ciò che per sé stesso manca di precisione — io direi che la medaglia è " un piccolo monumento per lo più metallico e generalmente monetiforme, fatto a scopo di commemorare una persona o un avvenimento. „

2.° E io accetto la definizione, tenendo però molto alla materia metallica e alla forma di moneta, appunto come si intende nell’uso, per escludervi quelle amplificazioni che ci condussero fino alla statua e al monumento, e per attenerci il più strettamente possibile a quello che può essere argomento di studio nostro, perchè somigliante alle monete. E, venendo appunto a questo che le divagazioni quasi ci facevano perdere di vista, se noi abbandoniamo queste povere medaglie, escludendole dai nostri medaglieri,... o, per essere più precisi, dai nostri monetieri, chi le raccoglierà? Se agli studii ad esse relativi noi chiudiamo le porte delle riviste numismatiche, dove potranno essi venire alla luce del sole, dal momento che vi sono ancora quelli che vi si interessano?