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la cronologia delle monete di nerone, ecc. 329

Non sappiamo perchè i moderni editori di Suetonio si ostinino a mantenere la loro punteggiatura in questo punto, e come gli storici, quali lo Schiller1 e il Duruy2 sostengano la chiusura del tempio di Giano essere avvenuta nel 66, quando essi sono contraddetti dalle monete, sulle quali il rovescio col tempio di Giano va congiunto con la leggenda del diritto che segna la XII3 e anche la XI4 tribunicia potestas di Nerone, il che ci obbliga a collocare tale chiusura, almeno nel 64, come fa osservare il Mancini. Ma pur riconoscendo a lui il merito di avere pel primo contraddetto alla comune falsa opinione sulla chiusura del tempio di Giano, non sapremmo sostenere egualmente la duplice chiusura. Il Mancini vi è indotto prima dal passo di Suetonio, poi dai sesterzii con la XI, XII e XIII trib. pot. di Nerone e crede che i sesterzii col tempio di Giano coniati dal 64 in poi abbiano l’indicazione della trib. pot. di Nerone, affinchè potessero distinguersi dai primi. La tesi del Mancini muove due obbiezioni. La prima se la fa egli stesso, col domandarsi, perchè mai nella leggenda attorno al tempio di Giano dei secondi sesterzii non sia stato messo l’avverbio iterum5. Un avvenimento di tanta importanza non poteva esser ricordato inesattamente, specie quando si osserva che nei Congiarii non manca mai il numero d’ordine. Se poi si voglia credere col Mancini che di questa seconda apparizione siano segno i numeri della trib. potestas, domandiamo allora, che significato

  1. Nero, pag. 204; e poi Gesch. der Röm. Kaisers., pag. 351.
  2. Hist. des Rom. t. IV, p. 83.
  3. Fiorelli, Cat. n. 4354, 4355. La correzione che lo Schiller propone al sesterzio del Cohen, n. 178 (v. Schiller, Nero, p. 204, n. 1) è contraddetta da questi due sesterzi del medagliere di Napoli.
  4. Fiorelli, Cat. n. 4353.
  5. Op. cit., pag. 126.