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322 ettore gabrici

turale riscontro in avvenimenti anteriori all’anno 64, egli sia costretto a riferirlo ad altri posteriori.

Anticipando invece di sette od otto anni il principio della coniazione neroniana, potremo benissimo collocare nei primi cinque anni tutti i tipi dei sesterzii, dupondii, assi, semis, che in seguito furono riprodotti integralmente, salvo divergenze negli accessorii, e può dirsi che dal 61 in poi non si sia fatto altro, se non ripeterli senza introdurre alcuna novità. Anche in questo trovasi un ordine rigoroso, nello sforzo cioè di stabilire certi tipi monetali e non alterarli successivamente e nell’evitare ancora che i tipi di un nominale non invadessero il campo di quelli di un altro nominale: cosa che non sempre si osservò nelle monete imperiali. E troviamo pure la ragione della diversità grande di opinioni circa l’anno della emissione di certe monete, come a dire di quelle relative alla chiusura del tempio di Giano, accennata confusamente da Suetonio. Ma la classificazione che noi proponiamo, oltre a farci determinare con una certa sicurezza l’anno delle prime emissioni, ci avverte che alcuni rovesci cessarono negli ultimi anni di Nerone. Pei sesterzii si può affermare che dall’anno 65 in poi furono usati soltanto i tipi di Roma e di Giano.

Ora è tempo di passare alla spiegazione dei tipi monetali che hanno bisogno di essere illustrati uno per uno; nel qual lavoro rimetteremo in luce le vecchie opinioni dell’Eckhel e del Cavedoni con qualche lieve aggiunta.

I rovesci con ADLOCVTIO COH · e DECVRSIO dice il Kenner che ebbero la loro prima apparizione fors’anche prima dell’anno 64, perchè relativi ad avvenimenti di epoca anteriore; ma non già come moneta ufficiale, bensì come medaglioni privi delle sigle S · C ed emessi dall’imperatore insieme con tante altre monete, tutte prive del segno dell’autorità senatoria.