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316 | ettore gabrici |
d’oro e d’argento, ma alla deliberazione da esso presa di erigere statue all’imperatore, nell’anno 59, e che questi, per deferenza al Senato, abbia fatto imprimere sulle monete uscenti dalla sua zecca le immagini di dette statue ed aggiungervi il ricordo della deliberazione senatoriale. Questa spiegazione può andare per gli aurei e denari degli anni 60, 61, 62, 63, ma non per quelli dei primi anni dell’impero di Nerone, aventi un unico rovescio, la corona d’alloro. Può darsi però che qui siano monche le fonti letterarie e che il Senato, nell’anno 54, tra gli altri onori resi all’imperatore, gli abbia offerto anche una corona d’alloro.
Non osiamo opporci alla comune interpretazione; soggiungiamo però che essa non è esauriente. Perchè mai tanta uniformità di tipi per un decennio intero? Perchè la testa dell’imperatore non è mai coronata? Perchè non una sola moneta è priva delle lettere EX S · C? Anche altre volte nell’epoca imperiale furono emesse monete con questa scritta, ma si limitarono alla sola emissione di qualche anno.
Tanta irregolarità sparirebbe, sol che si ammettesse che il Senato avesse, se non usurpato, almeno esteso l’alta sua sorveglianza sulla zecca dell’Imperatore e ciò per effetto di una tendenza ad estendere le proprie attribuzioni.
Alla morte di Claudio vediamo apparire sulle monete il carpentum decretato dal Senato, e contemporaneamente la corona d’alloro; il primo tipo non fu ripetuto negli anni seguenti, ma fu ben ripetuto il secondo per lo spazio di sei anni, mutandosi solo il numero della tribunicia potestas e del consolato. Tutto questo ad arte, per non dare nell’occhio e non manifestare il fine a cui il Senato mirava con quel primo passo, che era la usurpazione del diritto di monetare.