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28 | ercole gnecchi |
del secolo XII, e ai primi dieci o dodici lustri del XIII, e nessuna oltrepassa quell’epoca.
Un mio amico numismatico, il quale si propone di illustrare la Zecca di Cortemiglia, pubblicherà fra breve un’altra monetina inedita dei Marchesi del Carretto e di epoca forse anteriore alla mia. In quella circostanza egli ritornerà sulla questione, e saprà certo risolverla meglio ch’io non abbia potuto.
Un’ultima osservazione a proposito di questa moneta. Essa, come si disse, è una imitazione servile del soldo di Enrico VI per Milano. Il suo titolo però, evidentemente, appare inferiore a quello della moneta milanese. I Marchesi del Carretto inauguravano con ciò un sistema che fu poi adottato dagli stessi loro successori, e specialmente dai Signori di Saluzzo, d’Incisa, di Ponzone, e da tutti gli altri così detti aleramici. Essi copiavano il tipo delle migliori e più accreditate monete contemporanee, perchè avessero più facilmente corso, e ne alteravano poi spudoratamente la intrinseca bontà. Furono questi enormi abusi che provocarono la famosa Grida di Enrico VII del 1310, colla quale venivano messi al bando, insieme a molte altre monete, imperiales factos in Clivassio, in Yporeya, in Incixa et in Ponzano in Curtemilia, etc.
CREMONA.
12. Soldo (gr. 1.250).
D/ — + FREDERICVS. Nel campo, in un circolo perlato, P * R
I(Imperator).