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appare una leggiera modificazione alla chioma; oltre ad avere quei caratteristici riccioli in gradus, i capelli della fronte non scendono più nella maniera naturale, ma sono disposti a ciocche rivolte in su ed espresse dall’artista con una evidente difficoltà (tav. I n. 4, 5)1. Nel 60 appare dunque per la prima volta modificata la chioma di Nerone in una serie non interrotta di monete; il che è della più alta importanza, specie quando si osserva che in questo e nei successivi anni quella particolarità della chioma si cerca di riprodurla più fedelmente. Sopra un aureo dell’anno 60, benchè un po’ consumato, si distinguono i capelli rivolti in su (tav. I, n. 6); ma un ritratto fedele, con quelle gradazioni di riccioli, dividenti la chioma in tre parti, l’abbiamo in un aureo del Museo di Napoli dell’anno 63 (tav. I n. 7). I capelli lunghi ed in su formano un rialzo che cinge la fronte d’ogn’intorno e danno al volto un’apparenza muliebre.

Venendo ai bronzi, una serie monetale si distingue dalle altre per diverse particolarità di stile e per un accessorio notevole qual è un globetto collocato alla estremità del collo. Il n. 16 della tavola I è il prototipo di questi tipi. Carattere essenziale di questa serie, oltre il globetto che basterebbe da solo a distinguerla, è il poco rilievo. Quel che perde in altezza lo guadagna in ampiezza; il collo è largo, il contorno ben delineato, il volto sempre imberbe, i capelli eseguiti accuratamente, lo sguardo accigliato. Non manca qualche immagine assai giovanile, dal collo stretto, come quello del n. 18 tav. I.

In questa serie appare per la prima volta il nuovo abbigliamento dei capelli di Nerone (tav. II n. 1, 2, 3, 4). I riccioli della testa sono assai pro-

  1. Un riscontro assai utile può farsi con la testa di Nerone che conservasi nel Museo Britannico (Bernoulli, Nero p. 398, fig. 59).