Pagina:Rivista italiana di numismatica 1897.djvu/30

26 ercole gnecchi


CORTEMIGLIA.




11. Grosso (gr. 1.300).

D — + · M · D · CARETO · Nel campo, in circolo perlato, Croce. Dal circolo partono due cunei, che si dirigono verso due angoli opposti della croce.

P — + · INPERATOR · Nel campo, c. s., in tre righe: HE RIC N.

Ho il piacere di aggiungere questo grosso, finora affatto sconosciuto, alla scarsa serie delle monete di Cortemiglia.

Il Promis1 afferma che i Signori di Cortemiglia batterono moneta sul principio del secolo XIV, e nota come in quell’epoca aprissero zecca " anche i marchesi di Saluzzo, Incisa e Ponzone tutti ugualmente pretendenti discendere dal celebre Aleramo. „

La moneta ora descritta però è evidentemente di epoca anteriore, ed essendo una perfetta imitazione, fino nei più minuti particolari, del soldo battuto a Milano da Enrico VI, mi sembra chiaro ch’essa debba essere contemporanea a quello, o di poco posteriore. L’epoca della sua battitura dovrebbe quindi assegnarsi fra gli ultimi anni del secolo XII e i primi del XIII. Sappiamo che Cortemiglia faceva parte della pingue eredità lasciata dal marchese Bonifacio a’ suoi sette figli. Nella divisione da essi fatta nel 1142, Cortemiglia veniva costituita capo di un marchesato e assegnata ad uno dei figli, pure chiamato Bonifacio. Morto questi senza prole, i fratelli super-

  1. Promis D., Monete inedite del Piemonte. Torino, 1866, in-4, p. 24-25.