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la cronologia delle monete di nerone, ecc. 285

interessano oggi lo studioso d’iconografia non potevano e non possono interessare uno storico. L’esame di due sesterzii di Nerone varrà a chiarire quanto dico.

Nell’esemplare n. 8 della tav. I abbiamo innanzi una bella testa di Nerone tra il giovanetto e l’adulto, con i capelli abbastanza lunghi, ripiegati in forma di riccioli sulla nuca (proprietà comune a tutt’i Claudii) aggiustati con una certa grazia sull’occipite e cadenti sulla fronte nella maniera naturale. La testa sugli esemplari n. 8 e i8 della tav. II è in tutto simile alla prima, se non che i capelli pettinati dal cocuzzolo alla fronte, in guisa da formare una gradazione ondulatoria, sulla fronte sono rivolti in su e dapprima rientranti, escono con l’estremità in fuori, circondandola a guisa di corona.

La prima idea che ricorre alla mente è che questi due ritratti non sieno del medesimo anno e rappresentino due fasi, per così dire, della chioma di Nerone. Le monete di bronzo con i numeri di carica, tutte degli ultimi anni (v. tav. II n. 17 e tav. III n. 2, 4, 5), potrebbero avvalorare la ipotesi, perchè hanno costantemente i capelli in su; ma un raro sesterzio di Parigi, unico a quanto pare, con la XIII potestas tribunicia, hai capelli lavorati alla prima foggia (v. tav. III n. 7). Dunque le due serie sono contemporanee, e una delle due sarà falsa e non rispondente al vero, perchè non possiamo ammettere, che Nerone si ravviasse i capelli ora in un modo ora nell’altro. Però la plastica, con la quale abbiamo detto essere d’accordo l’arte monetale, ci avverte, come dicevamo poc’anzi, che le due specie di capigliatura esistettero: basti ricordare la famosa testa di bronzo della Biblioteca Vaticananota o quella della collezione

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  1. Bernoulli, Ikon., taf. XXIV.