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238 bibliografia

della stessa Antonia, riportando un aureo di M. Antonio e Antillo da me pure pubblicato, rimane in dubbio se la leggenda sia M. F. N., come si legge sulla nostra Rivista, oppure M. F. M. N., come si legge sull’esemplare di Berlino.

Non sarebbe stata cosa assai semplice e più concludente la dimanda di uno schiarimento o di un calco al possessore delle monete, il quale vive ancora e sarebbe stato felicissimo di compiacerlo?

Il lavoro del Sig. Bahrfeldt, condotto secondo l’ordine alfabetico delle famiglie, segue l’opera di Babelon pagina per pagina, moneta per moneta. L’A. prende ad esaminare quest’opera al principio dei nomi di famiglia ossia alla pag. 93 del primo volume e lo accompagna passo passo fino all’ultima pagina del secondo. E lo analizza, e lo sviscera, e lo inquisisce e lo critica, non solo coll’acutezza del critico, colla pazienza e la minuziosità del certosino; ma direi quasi coll’accanimento del persecutore.

Si direbbe che Aristarco goda di maneggiare il flagello; tanto che qua e là lascia sfuggire alcune espressioni che si sarebbero potuto desiderare più cavallerescamente gentili all’indirizzo di una personalità che giustamente tiene uno dei primissimi posti fra gli scrittori moderni di numismatica, e i cui pregevoli volumi sono nelle mani di tutti i raccoglitori. Certo io, come già dissi, non intendo entrare nel merito delle divergenze, come non intendo menomamente limitare la libertà delle opinioni. Alludo semplicemente alla questione di forma, la quale ha essa pure la sua importanza, giacché un libro è composto di due elementi, la sostanza e la forma, e su questi va giudicato. Una forma misurata, corretta, ossequiosa verso l’avversario è bene spesso più efficace d’una troppo forte ed impetuosa, e, come splendido esempio di tale verità si potrebbe additare il nostro Manzoni — il Dante senza fiele — nelle sue controversie col Sismondi, le cui idee erano pure tanto diverse dalle sue!

A parte queste osservazioni, il lavoro del Bahrfeldt può essere considerato come un importantissimo contributo al Corpus numorum definitivo, e l’autore della Description historique et chronologique des monnaies de la république romaine, sorpassando alle mende accennate, può nullameno