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razionale, e non dubitiamo che avrebbe trovato il terreno adatto per tale riforma. Del resto, ci siamo permesse tali osservazioni perchè, facendo una recensione, crediamo doveroso esprimere tutto l’animo nostro ed esporre ogni considerazione che ci si affaccia alla mente, sia che essa suoni approvazione, sia invece che essa accenni ad un diverso modo di vedere. Ma è giusto aggiungere che noi giudichiamo da lontano e in un ambiente forse diverso da quello in cui la nuova Gazzetta è nata. Chi s’è messo alla testa dell’impresa, è certamente persona degna d’ispirare ogni fiducia, avrà considerata la cosa più davvicino, avrà potuto pesare in anticipazione tutte le obbiezioni e fondare un Periodico destinato a una lunga e fortunata carriera, ciò che noi auguriamo ben cordialmente.
F. G.
Il Sig. Bahrfeldt è uno specialista ben conosciuto per le monete della Repubblica Romana; di più è uno specialista tedesco. Queste due qualifiche danno un’idea dell’erudito, paziente e minuzioso lavoro pubblicato recentemente, o, diremo meglio, in corso di pubblicazione, perchè, quantunque l’autore me n’abbia gentilmente favorita una copia completa, non ne è finora pubblicata che la prima metà nel Volume 1896 della Numismatische Zeitschrift, uscito nello scorso mese di marzo.
Il Bahrfeldt ha riassunto in questo suo lungo studio tutti gli studii suoi e quelli d’altri, apparsi qua e là su diversi periodici, che si occuparono di monete della Repubblica Romana, dopo la pubblicazione dell’Opera di Babelon, ossia nell’ultimo decennio.
Per la compilazione del suo lavoro l’A. ebbe a sua disposizione, oltre la sua collezione, quella del D. Haeberling di Francoforte, e quella del Cav. Giulio Bignami, recentemente passata al Comune di Roma, le cui molte inedite