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il museo bottacin 215


Tassarolo.


Feudo principale della potente famiglia Spinola, eretto in contea nell’anno 1560 in favore di Marcantonio dall’imperatore Ferdinando I, le monete poco numerose battutevi dal di lui figlio Agostino e dal nipote Filippo hanno tutte pregio di rarità e godo perciò poter segnalare l’esistenza di quattro fra esse.

Del Conte Agostino, oltre al quarto di scudo col millesimo 1607, e l’ottavo simile, ma privo della data, evvi un pezzo non osservato dal diligente Olivieri, il cui disegno tornerà gradito ai cultori della patria numismatica. È desso una parpagliuola fatta con esatta imitazione di alcune uscite dalla officina di Casale nel tempo in cui vi ebbero dominio i duchi di Mantova. (Tav. IV, n, 8).

Del conte Filippo osservasi il ducatone col problematico Santo a cavallo che vuole essere raccomandato agli eruditi agiologisti.


Ronco.


Di codesto feudo d’altro ramo degli Spinola conviene ricordare un ottavetto del marchese Napoleone, che offre la data 1669. Al pari d’altri da me veduti è d’aspetto sì nuovo e sì lampante da indurre sospetto che ne esistano tuttora i coni e da essi, in tempo a noi vicino, ne siano stati battuti alcuni esemplari a compiacimento dei raccoglitori smaniosi di cose peregrine.


Loano.


Dopoché l’imperatore Carlo V donava, nell’anno 1547, gran parte dei feudi di ragione dei Fieschi all’illustre Andrea Doria, non trascorse gran tempo che i costui successori vollero far uso del privilegio della moneta che ad essi da quei possessi derivava, e pria che altrove in Loano, le cui poche monete fino ad ora scoperte sono tutte di molta rarità, ond’è che anche il possesso d’una sola accresce merito a qualunque