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contributi alla storia del ripostiglio consolare, ecc. 195

non ha, secondo me, importanza esclusivamente numismatica, ma anche archeologica, in quanto che finora è l’unico ritrovamento d’antichità di un certo valore, avvenuto nella zona di quel territorio1.

Il Canavese è in generale poco rappresentato nell’antichità classica, e per nulla affatto sinora nella sezione piemontese del Museo; si ha però qualche notizia sporadica di ritrovamenti2. P. es. di S. Giusto Canavese si conoscono alcune sepolture romane, di cui la suppellettile era composta per ogni tomba di un’urnetta di terra grossolana, coperta da una coppa di terra rossa più fina, capovolta, e tre vasi con largo ventre, manico e collo stretto. La tomba era quindi ad incinerazione, e vi appartenevano pure un piccolo balsamario di vetro bianco ed un medio bronzo di Tiberio; altri fittili ed undici monete imperiali di medio bronzo, da Tiberio a Tito, furono scoperte in un luogo vicino a quello del ritrovamento precedente, anzi nello stesso fondo, ma nella parte spettante al Comune di Foglizzo3.

Un’iscrizione latina del monastero di S. Ponzo Canavese presso Valperga cita una certa Matilda Paterna ex pago Licirro, vico Navelis, che ci dà il titolo romano di quei dintorni4. Pure di Valperga citano epigrafi romane5, ed

  1. Per gentile comunicazione del figlio Ludovico dell’on. Marchese Carlo Compans di Brichanteau, che aveva anni fa alcuni possedimenti a Palazzo Canavese, ho potuto sapere che furon trovate dal giardiniere di casa alcune monete sparse nel terreno, e venute in luce in occasione di lavori campestri, con qualche lucerna di terra cotta e non pochi lacrimatoi; il che farebbe pensare a tombe romane. Le monete da me vedute l’anno scorso erano anch’esse repubblicane, e d’argento, una della Fannia, coniata da M. Fannius, che risale al 149 a. C. (Babelon I, p. 491, n. 1), un’altra della Thoria, coniata da L. Thorius Balbus del 79 a. C. (Babelon II, p. 487), e una terza della Rubria, di L. Rubrius Dossenus del 49 a. C. (Babelon II, pag. 406, n. 1).
  2. Descrisse il Canavese e ne raccolse le memorie storiche A. Bertolotti nei suoi lavori: Passeggiate nel Canavese, Ivrea, Curbis, 18671872 (vol. 6); Fasti Canavesani, ibidem 1870; Gite nel Canavese, ibidem 1872.
  3. Vedi Notizie degli Scavi, 1894, p. 187.
  4. C.(orpus) I(nscriptionum) L(atinarum) V, 2, 7923. Della medesima provenienza sono le iscrizioni C. I. L. V, 2, 7882 e 6917, questa riveduta e corretta dal ch. Pais (Notizie Scavi 1883, p. 149).
  5. Notizie degli Scavi, 1883, p. 149-150.