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sulle restituzioni 137

parve di poter quasi sempre verificare che i diversi esemplari erano prodotti dallo stesso conio, mi avvenne però anche il caso contrario, e cito l’esempio del mio denaro della Cornelia (Bah. N. 17) già nella Coli. Gosselin, poi Bclfort, il quale è prodotto da un conio diverso da quello dell’esemplare di Vienna.

Ad ogni modo resta assodato che i denari e gli aurei restituiti di Trajano, rari nel loro complesso, sono tutti singolarmente rarissimi e possiamo dire con sicurezza che fra le monete di Trajano le più rare sono le sue restituzioni. Difatti, un secolo fa non se ne conosceva che la metà di quelle che ora si conoscono, qualcheduna appare di tempo in tempo e ne va mano mano aumentando la serie; molte poi non sono conosciute che per un unico esemplare. Può darsi che alcune altre esistano in piccole collezioni ignorate e, assai più che nelle collezioni, altre parecchie possono giacere ancora nascoste in quel gran serbatojo che è la terra, da dove forse non usciranno mai. Di altre infine, data l’esiguità della coniazione, è assai probabile che non ne sia rimasto più alcun esemplare, che fra l’esserne sopravissuti pochissimi, uno solo o nessuno la differenza è assai piccola. E dunque lecito supporre che il numero delle famiglie, cui venne reso l’onore della restituzione, fosse assai più grande di quello che a noi consta. Io penso che fosse estesissimo e andrei volontieri fino ad ammettere, come ipotesi più naturale, che tutte le monete repubblicane ancora in circolazione al tempo di Trajano fossero restituite. Col che intendo dire che, se alcuni tipi non lo furono, la ragione si deve ricercare in ciò, che probabilmente quelli, di cui era stata più scarsa in origine la coniazione, erano già scomparsi dal mercato monetario, e certo non è a supporsi che Trajano, si sia occupato a completare la serie delle sue restituzioni con quella cura assidua e paziente