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136 | francesco gnecchi |
sono affatto ignoti al giorno d’oggi, assai probabilmente non erano tali allora; in secondo luogo che noi non possiamo valutare le influenze che avranno esercitato famiglie tuttora esistenti, che contavano antichi magistrati monetarii fra i loro antenati e che avevano i loro nomi iscritti sulle monete, le private ambizioni, gli interessi personali e via dicendo.
Una considerazione però è superiore ad ogni altra ed è che tutti questi ragionamenti sono fatti in base ai soli monumenti che ci sono pervenuti, mentre non sappiamo quanti ce ne restino ignoti.
La coniazione di queste restituzioni pare sia stata molto ristretta, e certo limitatissima in confronto alla sterminata monetazione di Trajano, dimodoché è certo che noi non la conosciamo che assai incompletamente, scarsissimo essendo il numero degli esemplari che ci sono pervenuti.
I denari repubblicani furono restituiti non al peso originario, ma al peso dei denari del tempo di Trajano, ciò che era appunto nello spirito della riconiazione generale e quindi entrarono nella circolazione, come evidentemente appare dallo stato di conservazione in generale mediocre o cattivo, caso comune a tutte le monete rare, fra cui non v’ha scelta e ogni esemplare è scrupolosamente conservato. Dall’arte finissima di queste restituzioni, anche relativamente al resto della coniazione di Trajano, appare evidentemente che i con! furono apprestati con cura speciale, probabilmente dagli artisti addetti all’incisione di quelli dell’oro; quindi è probabile che di ciascun tipo non si fossero incisi che pochissimi coni. Non oserei certo dire, come alcuno vorrebbe supporre, che fosse stato fatto un solo conio di ogni tipo perchè, quantunque le poche volte che mi occorse di vedere la stessa moneta in due esemplari, (caso che è naturalmente raro, vista l’estrema rarità di queste monete) mi