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sulle restituzioni | 135 |
e vana la frase assai comune che di una data restituzione l’archetipo non si è ancora trovato. Non si è trovato e non si troverà mai per la semplice ragione che non ha mai esistito.
Tutto ciò vale per le restituzioni imperiali, intorno alle quali i diversi problemi non avrebbero dunque più ragione di esistere. Ma, al cessare di queste, ci troviamo di fronte alle repubblicane di Trajano le quali, per quanto ci si presentino sotto un aspetto più chiaro e più facilmente spiegabile, non mancarono di dar luogo esse pure a lunghe dispute fra i cercatori di difficoltà. Osserviamo anche queste dalla loro origine.
Durante il primo secolo dell’impero continuarono ad essere in corso gli antichi denari della Repubblica; ma, siccome, per quanto consunti dalla lunga circolazione, pure avevano sempre un intrinseco superiore a quello dei denari imperiali, si presentava come regola di saggia amministrazione economica quella di una rifondita generale e Trajano decise di adottarla. Eseguendo tale riforma, era anche naturale che gli dispiacesse rinunciare completamente alle tradizioni gloriose che questi denari repubblicani ricordavano, e da ciò pare naturalissimo sia sorta l’idea di conservarne una memoria, riconiando un certo numero di monete che riproducessero gli antichi tipi.
Ecco l’origine molto naturale e facilmente accettabile delle restituzioni di Trajano. Essa venne infatti generalmente accettata; ma le difficoltà nacquero invece al punto di indagare o di indovinare quali furono i criteri che presiedettero alla scelta delle monete da restituire; perchè, mentre ci mancano fra le restituzioni quelle di molte famiglie patrizie ed illustri, ne abbiamo altre di famiglie plebee e quasi ignote. Dato che si voglia entrare nel merito della questione, bisogna osservare in primo luogo che molte famiglie le quali ora per noi riescono oscure e certi nomi che