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86 emilio motta

scrivere et tenire cuncto de tuto loro et argento li venirà et sera consignato ala giornata.»

Ancora si ordina «chel dicto Mag.ro de Cecha, sia obligato a comprare tutto lo argento et oro che se portarà alla dieta Cecha, quale se debia pagare infra lo termino de deci dì, et non pagandolo in dicto termino incorra la pena de soldi vinti per marcho.
«Anchora perchè se ha vera notitia che ocultamente se manda fora da questa inclita cita et ducal dominio gran quantità doro et argento imbaiato in le balle de le mercantie, per la presente crida se fa bando et comandamento che li ligatori da balle né altre persone possino imballare né fare imballare né oro né argento de qualunche sorte senza special licentia in scriptis concesse... sotto pena de ducati cinquanta per balla, et non havendo modo de pagare li siano dato squassi doi de corda in pubblico».
Nessuna persona «possa tenire bancheti in la cita, et ducal dominio de Milano per comprare monete aut argento senza special licentia.
«Anchora perché è venuto a noticia essere portati in sta inciyta cita et Dominio de Milano granda quantità «de Cagnoni quali se spendano soldi tri, Arlabassi a soldi quatro e mezo, et Grossi bolognesi a soldi sey: quale tute monete per li assagij facti in la Regia Cecha de Milano se sono trovati essere de minore bontà de quello doverebeno essere» a togliere l’occasione di accrescimento dell’oro, si ordina «che dicti Arlabassi, Cagnoni e Grossi bolognesi, intendendo che non siano toxati, se possino spendere al corso suo solito fin a mesi dui prox.i dopoi la fabricatione dela presente crida, talmente però che in qualunche pagamento che sia da libre 400 in giuso non se possa dare de diete valute salvo che la quarta parte et non più: et da libre quatrocento in suso non se possa dare salvo libre ducento imper. et non più, et ancora che habiano termine de giorni quindeci de più a poterli spendere al dicto corso solito. Declarando che in li dicti giorni quindeci immediate sequenti ali dicti dui mesi, niuno se intenda essere astricto a receverlì contro la sua voluntà et passati li dicti termini se comanda che niuna persona non presuma spendere né recevere dicti pezi de monete se non a denari tri manco per pezo videlicet li grossi bolognesi a soldi v dinari viiij, li Arlabassi a soldi iiij, dinari iij, li Cagnoni a soldi ij, din. viiij.
«Anchora per bavere inteso essere alchuni homini de mala