Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
502 | varietà |
il sincero ringraziamento di qualche persona salvata. Ora poi, in grazia di una inaspettata fortuna, ho potuto ottenere quella che è la massima soddisfazione in questi casi, il mezzo di poter produrre la prova materiale di tante affermazioni fatte, come andrò esponendo.
Quasi non bastassero le innumerevoli falsificazioni fatte a Roma, a Siena, a Udine, e in molte altre città d’Italia, alcuni anni fa s’era costituita anche a Milano una associazione di falsarli, il cui capo, per quanto non avessi alcuna prova materiale per poterlo pubblicamente nominare, mi era ben noto, come lo era a varii miei amici raccoglitori. La prima moneta fabbricata da costoro, e comparsa nel 1884, fu il famoso denaro di Pipino per Milano. Appena lo ebbi in mano, e ne rilevai la falsità, mi affrettai a farla conoscere in un articoletto dal titolo Raccoglitori, all’erta, pubblicato nella Gazzetta Numismatica di Como (Anno IV, 1884, N. 2, pag. 13). L’articolo, per desiderio della Direzione del Periodico, non portava il mio nome, ed era firmato OTHO. Qualche giorno dopo un individuo, (evidentemente un socio di quella nobile industria) si presentava al Direttore della Gazzetta Numismatica, pretendendo di conoscere il nome dell’autore di quell’articolo; e minacciava un processo, dicendosi rovinato da un invidioso, perchè, possedendo un piccolo ripostiglio di quelle monete, e contando di realizzarlo a poco a poco, il malaugurato articolo aveva fatto nascere dei dubbii sull’autenticità della moneta, e gliene rendeva impossibile o molto difficile la vendita. I denari di Pipino infatti dal prezzo di L. 200, al quale era stato venduto da principio qualche esemplare, discesero subito a L. 20 o 30, e poi scomparvero affatto. Eppure alcuni raccoglitori miei amici e conoscenti avevano la persuasione che quelle monete fossero autentiche e continuarono a rimproverarmi la mia precipitazione nel giudicarli. Intanto, a conferma di quanto ho detto da principio, dirò che fra tutti i periodici italiani e stranieri, il solo Bulletin de la Société Suisse de Numismatique (1884 N. 8-9) si occupò della cosa, riportando per intero l’articoletto della Gazzetta Numismatica. E si noti che il denaro di Pipino aveva non solo percorso l’Italia, ma aveva anche varcate le Alpi.
Nel 1888 venne fuori la seconda falsificazione della As-