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44 vincenzo capobianchi

mente risulta che i denari imperiali erano corrispondenti a due quinti precisi dei denari pavesi1 per la qual cosa con soldi 33 e 1/2 d’imperiali per marco non si avrebbero che soldi 83 e denari 3 di denari pavesi in luogo di 86 soldi come è riportato sopra entrambi gli esemplari; questa circostanza ci farebbe avvertire un errore eziandio in quest’ultima cifra che in luogo di libras IIII, sol VI, esser dovrebbe libras IIII, sol. IIII, meno tre denari. Non potendosi però dare una soluzione certa su questa differenza, noi crediamo più conveniente lasciare le cifre come trovansi nella prima tariffa, cioè soldi 33 1/2 per l’imperiali e libbre IIII e soldi VI (soldi 86) per i pavesi.

Da questa tariffa si ricaverebbe adunque che un marco d’argento fine a peso di Colonia eguagliava:

1) Soldi LVI di denari genovini (den. 672).

2) Un’oncia del marco di Pavia di marini, melechini e barbariagi (monete d’oro non italiane).

3) Soldi XLVIII di denari lucchesi della zecca di Lucca ovvero di Pisa2 (den. 576).


  1. Hist. Patriae Monum. Chart. Tomo I, col. 864, doc. dxlix, anno 1170 "dare fodrum de sua caneva de decem millibus librarum papiensium uel quatuor millibus imperialium. — Brambilla, Op. cit, pag. 279, anno 1179 " de decem millibus libris papiensibus, uel quatuor millibus imperialibus „. — Hist. Patriae Monum. Tomo VI, Chart. Il, col. 1175, anno 1196 "de xxx papiè pro solido [imperialium]». — Brambilla, Op. cit, pag. 279, anno, 1218 "pro debito solidorum xxx imperialium ualentium libras iiii minus solidos v. papiensium „.
  2. Lucca e Pisa fino all’anno 1181 batterono monete di conio eguale ossia del tipo lucchese, e ciò trovasi sovente dichiarato nelle stipulazioni. Nel 1175 in novembre, una terra posta nel comitato di Camerino (Marche) fu data in pegno per " decem et octo solidos de lockisi monete de lucca et de pisa». Perg. orig. dell’Arch. del Monas. Chiaravallese di Piastra, n. 144. Nel Regio Arch. di Stato di Roma.