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NECROLOGIE




ALESSANDRO BOUTKOWSKI GLINKA.


Dopo una vita accidentata e avventurosa, terminava nello scorso ottobre a Parigi i suoi giorni nel modo più miserevole il barone Alessandro Boutkowski. Era nato il 19 luglio 1831 a Charkow in Ucrania. Avendo avuto per padrino l’imperatore di Russia Alessandro I, dopo d’aver dissipato una ragguardevole sostanza, dopo d’essere stato per parecchi anni segretario del principe di Sassonia-Coburgo con uno stipendio di 1000 franchi mensili, il povero Boutkowski si trovò nell’indigenza. Languì stentatamente per parecchi anni la vita a Parigi, dando lezioni di greco, di russo e di tedesco finchè si ridusse negli ultimi anni a vivere d’elemosina in una stanzuccia della rue Dupin, e a morire da tutti abbandonato e come l’ultimo sconosciuto all’Hôpital de la Charitè. Sic transit gloria mundi!

Lo conobbi personalmente quando fu di passaggio a Milano nel 1888 e da allora ebbi con lui una continuata corrispondenza, la quale, iniziata con argomenti numismatici, finì per diventare un’esposizione di miserie veramente degne di compassione, tanto più pensando al brillante passato. La sua ultima lettera è di pochi giorni avanti la sua morte, ossia del 6 Ottobre scorso, e fra altro mi scriveva: "n’ayant aucune ressource j’en suis arrivé à la période sur-aigüe de crise pour l’existence; je meurs littéralement de faim, sans parler d’autres privations, qui m’accablent davantage „...

È giusto un compianto alla sua infelice memoria!

Più che un vero scienziato, Boutkowski era un erudito e un compilatore. Appassionato cultore della numismatica, minuzioso nelle sue ricerche e dotato di una straordinaria memoria, pubblicò parte de’ suoi pazienti lavori e lasciò dei manoscritti che potranno certo offrire dell’utilità agli studiosi.