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La medaglia si riferisce, non v’ha dubbio, alla fortezza di Palmanova sui confini orientali del Friuli, della quale decretavasi dal Senato l’erezione non nel 1592, come vorrebbe il Zanotto1, ma nel 1593, secondo che risulta dal millesimo del diritto, e attesta anche il Cicogna2. E la leggenda del rovescio ne fa palese, ov’esso fosse ignoto, lo scopo. La fortezza erigevasi cioè come un propugnacolo contro le invasioni de’ Turchi dalla frontiera orientale del Friuli, e col Friuli difendevansi per esso l’Italia e la Cristianità, minacciate, in onta alla fresca vittoria di Lepanto, dalla Mezzaluna. Ma della medaglia non è parola nè nel Zanotto 3, che pure ricorda la costruzione della Cittadella, nè nel Cicogna che pur accenna ad altre medaglie in onore di cittadini benemeriti, che ne sorvegliarono, o diressero i lavori4.



Non è facile dire chi fosse l’artefice della medaglia. La natura dell’impronta però e della leggenda trarrebbero, tutto il più, a congetturare ch’essa uscisse da un qualche punzone della zecca di Venezia. E nella zecca potrebbesi ugualmente congetturare s’improntassero due altre medaglie, coniate, durante il principato dello stesso Cicogna, l’una commemorativa della Cattedrale di San Pietro a Castello, l’altra della costruzione de’ grandi Quartieri a Lido, ricordate entrambe dal Zanotto5, e delle quali conservansi gli esemplari nel Museo Civico di Vicenza. La prima, della dimensione di millimetri

  1. Zanotto, Il Palazzo Ducale, vol. IV, pag. 284. Venezia, 1861.
  2. Cicogna, Iscrizioni Veneziane, Tom. IV, pag. 1099. Venezia, 1853.
  3. Zanotto, op. e loc cit.
  4. Cicogna, Iscrizioni Veneziane, papin.
  5. Zanotto, Il Palazzo Ducale, vol. et loc. cit.