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458 | b. morsolin - medaglia in onore di callisto terzo, ecc. |
dignità prelatizia anche la facoltà di usare del nome dei Borgia. Io non so quali motivi avessero gli Estensi di gloriarsi della parentela con l’insigne casato di Spagna. Stando al Gregorovius, dovrebbesi pensare che la famiglia Borgia, verso il 1550, venti anni cioè dopo la morte di Lucrezia, fosse quasi diventata un mito nella mente degli Estensi, e che un caso strano vi rinnovasse la memoria per l’apparizione in Ferrara di don Francesco Borgia, discendente del Duca di Gandia, ascritto più tardi nell’albo de’ Santi1. E come non conosco i motivi, per i quali gli Estensi avessero a gloriarsi della parentela, così non saprei dire chi desse la commissione della medaglia. Dato però che la medaglia si coniasse, come vorrebbe l’Armand, nel 1554, si potrebbe anche congetturare ch’essa fosse il frutto della rinfrescata memoria. La quale avrebbe dovuto durare anche successivamente in forza specialmente della dignità d’Ippolito, annoverato tra i grandi dignitari della Curia romana e del grado eminente del Borgia, salito più tardi a capo della Compagnia di Gesù, il cui Generale si pareggiava, se non in apparenza, certo in sostanza, ai principi della Chiesa Cattolica.
Bernardo Morsolin.
- ↑ Gregorovius, Lucrezia Borgia, pag. 342. Lib. II. Firenze, 1874.