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di un ducato di leone x coniato a bologna

1519 aveva chiesto ai Conservatori ragione della presenza dell’arme medicea sormontata dal cappello cardinalizio, anzichè dalla tiara a tre corone. Al quale effetto chiamato tosto dai Conservatori Rafaino maestro della zecca, ebbe questi a rispondere che eransi adoperati conii vecchi, ricalcati di nuovo da m. Giovanni Villanova, il quale chiamato a sua volta si scusò, allegando di aver ciò fatto per inavvertenza; ma che li avrebbe racconciati o rifatti, conformemente alle prescrizioni, che gli venissero date. Conchiudevano i Conservatori collo sgravare di ogni responsabilità i Soprastanti alla zecca, e protestando che non si sarebbero battute nuove monete se non appresso la debita approvazione.

Non dissimulerò la poca credibilità delle scuse addotte dagli artefici, stantechè la serie delle monete coniate a Modena precedentemente non presenta tipi conformi a quelli del pontificato di Leone; e resta più probabile che l’arme del Cardinale, anzichè per inavvertenza, vi fosse posta per omaggio al potente Legato pontificio al campo degli alleati in Lombardia e Vicecancelliere della Chiesa. Ciò non ostante l'arme fu modificata negli accessori sostituendo la tiara al cappello cardinalizio1, secondo la volontà del temuto Governatore; sebbene il rimedio tornasse forse peggio del male, ponendosi, contro le consuetudini, l'arme del Sovrano nella parte meno cospicua della moneta.

Non posso chiudere questi brevi cenni illustrativi delle riportate monete senza rendere pubblica testimonianza della reverente mia gratitudine all’Altezza Reale del Principe di Napoli per la rara cortesia, onde somministrandomi il calco e la fotografia della preziosa Sua moneta, mi ha porto i mezzi di confronto, per istabilire i rapporti di essa coll’altra da noi posseduta.

Luigi Frati.               




  1. Vedi Crespellani, Op. cit. tav. III, fig. 23 e 24.