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di un singolare cavallotto, ecc. 441

testone di altro signore (Pier Luca II), con leggenda regolare e coll’identico rovescio del S. Martino, non esiterei a comprendere quel santo fra quelli effigiati sulle monete di Messerano e Crevacuore, sia pure che, nel nostro caso, queste monete fossero contraffazioni, eseguite, come sospetta il eh. senatore, "dagli stessi appaltatori della zecca per rifarsi delle forti somme pagate al signore„1.

Ad ogni modo è evidente che quel rovescio col S. Martino è identico al rovescio del testone coi tre stemmi disposti in linea orizzontale e sormontati dall’aquila, battuto dai Tre Cantoni a Bellinzona2.

La seconda considerazione è fondata su di un fatto, minimo per sé stesso, ma che forse potrebbe condurre a conclusioni non prive d’importanza, quando fosse meglio studiato.

Ognun sa che le leggende delle monete medioevali e della Rinascenza sono quasi costantemente precedute da. una crocetta.

Questa può assumere diverse forme; sulle monete milanesi3 è una croce più o meno potenziata, cioè con le estremità a foggia di T4; su quelle dei duchi di Savoia è una croce di S. Maurizio5; ecc.


  1. Monete italiane inedite della Raccolta Papadopoli, — (In Riv. It. di Num., l. c.; — a pag. 347).
  2. Haller (Gottlieb Emanuel von), Sckweizerisches Mùnz- und Medaillenkabinet, Erster Theil. Bern, 1780. (A pag. 433, n. 1175).
        Liebenau und Sattler, l. c. — (A pag. 122-25, con litogr. alla tav. VI, n. 2).
        Die Saurmasche Münzsammlung deutscher, schweizerischer und polnischer Gepräge, etc. II. Abbildungen. Berlin, 1892. — (Fototipia alla tav. XXVI, n. 782).
        Coraggioni, 1. c. — (Fotot. alla tav. XVI, n. 8).
  3. Quando non è sostituita dalla piccola biscia o da una testina di S. Ambrogio.
  4. Cfr. le tavole dell’opera dei fratelli Gnecchi, Le Monete di Milano.
  5. Cfr. Promis (Dom.), Monete dei Reali di Savoia. Vol. II. Torino, 1841. — (Alle tav. annesse).