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438 solone ambrosoli

Fieschi1, mi suggeriva spontanea l’idea che il nostro cavallotto uscisse dalle officine di Messerano o di Crevacuore, famigerate per le loro contraffazioni altrettanto illecite quanto ingegnose, appunto anche di monete svizzere.

Qui è necessaria una breve digressione.

Domenico Promis, nella sua memoria sulla zecca di Montanaro, pubblica due testoni anonimi, col motto che ho citato2, e li attribuisce al Cardin. Bonifacio Ferrero. Il nostro cavallotto potrebbe fors’anco, adunque, essere stato coniato a Montanaro, poiché quel motto non sarebbe esclusivo alle zecche di Messerano e Crevacuore. Nè la supposizione riuscirebbe inverosimile, perché anche a Montanaro si contraffacevano monete, e precisamente eziandio monete svizzere3.

Ma quei due testoni sono poi davvero di Montanaro? mi sia lecito di dubitarne, o, piuttosto, di escluderlo.

Il motivo principale per cui il Promis li attribuisce a questa zecca é il legger visi il nome di S. Benigno, attorno alla figura del santo nel rovescio; ma troppi esempi ci rimangono della disinvoltura con cui a que’ tempi si scambiavano, e occorrendo s’inventavano anche di sana pianta, i nomi dei protettori sulle monete delle nostre piccole zecche dell’Alta

  1. Promis (Domenico), Monete delle zecche di Messerano e Crevacuore dei Fieschi e dei Ferrero. Torino, 1869. - (A pag. 49, 55, 57, 61-62, 65, 71-73; e più brevemente:. Non nobis, Domine, a pag. 54).
  2. Promis (D.), Monete degli abati di S. Benigno di Fruttuaria. Torino, 1870. — (A pag. 17, con disegni alla tav. II, n. 18 e 19).
  3. Morel Fatio (Arnold), Imitations ou contrefaçons de la monnaie siusse, fabriquées à l’étranger aux 16éme et 17éme siècles. — (Estr. dall’Indicateur d’histoire et d’àntiquités Suisses, n, 4, Zurigo, 1862; — a pag. 5-6, con disegni alla tav. II, nn. 13 e 14).
       Promis (D.), Mon. degli ab. di S. Benigne di Frutt. - (A pag. 11, con dis. alla tav. I, n. a; e a pag. 17-18, con disegni alla tav. II, nn. ai e 2a).