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32 | vincenzo capobianchi |
del XII secolo fino all’epoca di Federico Barbarossa. Di questo nuovo denaro milanese la serie numismatica ci fa conoscere una frazione1.
Se tanto limitato fu adunque il numero delle specie di denari coniati da Lucca e Milano, che erano allora le più accreditate officine monetarie d’Italia, e che tenevano tanto esteso commercio, sarebbe incomprensibile come Pavia, che trovavasi nella massima depressione, coniasse invece tante e variate specie di denari, fra le quali una ancora con cui rimetteva la propria zecca sull’antico sistema monetario come all’epoca di Ottone I? Fatto del tutto nuovo del quale da documenti non apparisce traccia veruna!
Per queste considerazioni mi è sembrato opportuno un più accurato esame dei documenti e delle monete effettive di quel periodo, potendovi essere errore nei risultati proposti dal Brambilla.
Da una tariffa genovese allegata ad un atto dell’anno 11642 (non del 1172 come riportò il Brambilla, trattandosi sotto quella data di un’altra copia della
- ↑ Gnecchi, Le Monete di Milano, Pag. 20, n. 6.
- ↑ Hist. Patriae Monum. Chart. Tomo I, col. 834, anno 1164, 16 settembre, Genova. Promesse reciproche di favori e di protezione fra Barisone giudice d’Arborea incoronato di recente dall’imperatore Federico I, re dell’isola di Sardegna, e il Comune di Genova. Dal primo volume Jurium della Repub. di Genova, pag. 94, esistente nel Regio Archivio di Corte.
Ibidem. Col. 837, anno 1164, 16 settembre, Genova. Barisone giudice d’Arborea si obbliga verso il Comune di Genova al pagamento delle somme tolte a prestanza per la sua incoronazione in re di Sardegna. Dal libro intitolato Jurium già esistente nell’Arch. ducale di Genova.
Ibidem, Col. 839. Ragguaglio dei debiti di Barisone d’Arborea contratti da lui per la sua incoronazione, come nelle due carte precedenti. Dal libro intitolato Jurium, già esistente nell’Arch. ducale di Genova.
NB. Benchè questa scrittura sia senza data, è chiaro pel suo contenuto che essa è dello stesso anno 1164 in cui furono scritte le precedenti, delle quali doveva far parte.