Pagina:Rivista italiana di numismatica 1896.djvu/385

372 giuseppe ruggero

come la forma della cifra 1 in alcuni; le lineette tra lo stemma e la corona, a denotare la parte posteriore di quest’ultima, e la leggenda del dritto più comune nei Doria; non basterebbero da soli, ma concorrono sovente a confermare un primo giudizio. In tal modo ai Doria verrebbero dati altri 8 o 9 luigini anonimi tra i quali qualche variante ancora inedita.


ZECCA INCERTA.



    D/ — · * REFVLGET * VBIQVE · * · Solita testa femminile.
    R/ – · * · PVRITATE * · ET · * · CANDORE · * · Esergo, A. Scudo con tre fiori di gigli, accostato da 16 67, con corona fiorata.
Arg. basso, peso grammi 1,88. — Cons. buona.

Di questo bel luigino, non posso dir altro se non che è inedito ed è certamente italiano; ma non ho dati nè indizi per ora, che mi possano suggerire anche lontanamente l’assegnazione ad una, piuttosto che ad un’altra officina. Non è comune la particolarità dei fiori in luogo dei soliti gigli araldici. Gli autori hanno certamente inteso di rappresentare dei veri gigli, come lo indica la leggenda simbolica relativa, PVRITATE ET CANDORE. Per questo, trova un riscontro nel luigino distinto colle leggende PARTES VOLVPTATI — ORIENTALIVM DICATÆ, nn. 5243 del Poey d’Avant, 111 del Mantellier e 44 del Rossi. — Anche per quest’ultima moneta non ardirei pronunciarmi.