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368 giuseppe ruggero

A qual Principe, a quale delle zecche dei Doria apparterrà quest’ongaro? La risposta non è facile. Documenti che accennino a questa specie di moneta, ne conosciamo uno solo: la locazione della zecca di Carrega1 nella quale è fatta menzione di monete d’oro, ongari etc, che si dovevano coniare dal 1669 in poi. Ma il fatto della restituzione della intera somma anticipata, che il Duca fece al zecchiere tre anni dopo, fa ritenere che quella zecca non abbia mai funzionato. Contuttociò, pare probabile che quel contratto non contenesse novità, e che si volesse fare in Carrega nulla di più di quanto erasi fatto fino allora nella zecca principale di Loano, dove eransi coniate monete d’oro e probabilmente anche ongari.

In conclusione, dovendo limitarci a congetture, dirò che per la specie, per l’impronta, per i titoli usati e per l’insieme di tutti i caratteri, son convinto che il presente ongaro spetti al Principe Giov. Andrea II, e conseguentemente alla zecca di Loano.


FOSDINOVO.



    D/ – VENVS BONIT · VNC · QVINQVE · Busto dì donna a d.
    R/ – (piccolo sole) · RASTRVM ‣ MVCRONES · ET · FALCES · Scudo dei tre gigli col lambello, accostato da 16-68 con corona gigliata.
Argento basso, peso gr. a,02. — Cons. buona.
  1. Olivieri A., Monete, etc. dei Principi Doria, etc. Genova, 1858, p. 24.