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il denaro pavese ed il suo corso in italia 31

confronto dell’esiguità delle specie che Lucca e Milano, allora le più accreditate officine d’Italia, contemporaneamente battevano. Lucca, che si sappia, nel XII sec, non battè che una sola specie di denaro: denarius lucensis che ebbe corso per l’Italia unitamente al vecchio lucchese detto afforziato per il suo più elevato valore, la coniazione del quale spetta all’XI secolo. Fu solamente dopo l’anno 1181 (allorquando conchiuse la pace con Pisa sciogliendo la convenzione monetaria che aveva con questa città)1 che principiò la coniazione di un nuovo e più scadente denaro che per essere la metà dell’altro fu detto medaglia come ci apprende un decreto d’Innocenzo III dell’anno 1200 circa2. Questo nuovo denaro in carte riminesi del 1185, 1191 e 1195 è detto lucchese nuovo e bruno3, l’altro fino allora corrente enunciavasi denaro buono comune lucchese, mentre quello antico era detto afforziato. Milano egualmente, come risulta da suoi documenti, non coniò che una sola specie di moneta, il denaro nuovo milanese4 metà del vecchio denaro milanese unitamente al quale corse dal principio

  1. Zanetti. Tomo I, pag. 314, anno 1181 “Pisani et Lucenses inter se paciscuntur de moneta cudenda, conveniuntque ut in moneta Pisana nomen Lucae, vel Henrici non contineatur, immo nominatim contineatur in moneta, quam Pisani fabricare debent, nomen Friderici, seu Cunradi, et nomen Pisae; testantur etiam ante haec pacta Pisani se habuisse potestatem faciendi Lucensem monetam, vel de ipsa moneta, ex concessione, seu datione Cunradi Regis, aut Friderici Imperatoris„. V. Jo. Lamil, Delic. Erudii, Adnot, ad Leonis Urbevel. Chronic. Imper. Pagina 318.
  2. Antiquae Collec, DecreL Edit Parisiis, 1609, Lib. Ili, cap. V, pagina 379.
  3. Zanetti. Tomo V, pag. 380, anno 1185 “xiiij libras honorum Luc. novos et brunos„ — anno 1191 “Libras lucenses xiij medietatem novi et bruni et alii comunes boni„ — anno 1193 “octo libras Lucenses novos et brunos„ .
  4. Dell’antichità longobardiche milanesi. Vol. II, p. 272, anno 1110 “Libras quinque mediolanensium denariorum nove monete„.