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monete italiane inedite della raccolta papadopoli 349

Il cornabò già noto di Gio. Bartolomeo, di cui hanno dato il disegno Gazzera e Promis, ha lo stesso santo guerriero a cavallo che l’iscrizione chiama San Giorgio, mentre qui lo si intitola con molta disinvoltura S. Alessandro, santo che si trova in altre monete dei Tizzoni. Reichel1, citato da Morel Fatio2 descrive un cornabò poco diverso dai miei con S. Alessandro.



3. — Oro, peso grammi 3,42.

   D/ — Scudo inquartato al 1 e 4 di un’aquila colle ali spiegate, al 2 e 3 di pali ed in cuore uno scudetto con tre tizzi ardenti, sullo stemma, corona fiorita, attorno CONCORDIA · PAR · RES · CRESCV fra due cerchi di periine.
   R/ Aquila bicipite coronata SVB · VMBRA · ALARVM · TVARVM fra due cerchi di perline.

Sebbene manchi del nome del Conte e di quello della zecca, questo fiorino o ducato d’oro è indubbiamente di Antonio Maria Tizzoni (1598-1641) perchè lo stemma è quello che egli usò nella maggior parte delle sue monete d’oro e d’argento.

Somiglia assai al n. 29 della memoria IV di VincenzoPromis3 e crederei doversi classificare tra i fiorini d’oro d’Alemagna nominati nei registri della guardia pubblicati da D. Promis4.


  1. Reichel, Münzsammlung IX, 2292.
  2. Morel Fatio, Monnaies inédites de Desana, Frinco et Passerano (R. N. Franc., 1895), pag. 18.
  3. Promis Vincenzo, Monete di zecche italiane inedite corrette. Memoria IV. Torino, 1882, pag. 25 e 26.
  4. Promis D., Monete della zecca di Desana, Torino, 1863, pag. 47 e 48.